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L'importanza del fumetto e dei suoi Maestri

Francesco Delzio sabato 16 novembre 2019
ALucca ogni anno si svolge il «Lucca Comics and Games», il più grande festival d'Europa dedicato al fumetto con oltre 270 mila biglietti venduti. E non è un caso: il mercato del fumetto rappresenta una nicchia che sta crescendo rapidamente nel nostro Paese. L'Italia si posiziona oggi al quarto posto a livello mondiale alle spalle dei tre giganti del settore, Giappone, Stati Uniti e Francia, dove il fumetto è parte della cultura popolare. Basti pensare che il settore giapponese vale 4 miliardi di euro, quello americano 840 milioni e quello francese 459 milioni. In Italia si stima che il mercato del fumetto abbia un valore di 200 milioni di euro, con una particolarità: nel nostro Paese le vendite di fumetti non avvengono in rivenditorie specializzate ma si concentrano nelle 30 mila edicole operanti sul territorio nazionale, un caso unico al mondo.
Del resto, dopo essere stato considerato per molto tempo un'arte minore, il fumetto fu rivalutato già negli anni Sessanta da Umberto Eco, che decise per primo di analizzarlo in modo "accademico", tributandogli dignità di arte primaria. E attribuendogli (in chiave critica) la funzione pedagogica di ribadire i miti e i valori vigenti in un dato sistema sociale. In sostanza il rischio secondo Eco era - e forse è ancor oggi - che il fumetto diventi strumento del potere.
Per evitare questo rischio, occorre affidarsi ai grandi "maestri" del settore. Il punto di riferimento in Italia è sicuramente Milo Manara, che in questi giorni sulla piattaforma web Maestro.it racconta per la prima volta i segreti di una storia a fumetti mediante una serie di lezioni on line di pregio. Conosciuto in tutto il mondo come principe del fumetto sensuale, nella sua lunga carriera Manara si è in realtà occupato di temi e generi molto diversi, collaborando con scrittori e registi-simbolo come Federico Fellini, Enzo Biagi, Mino Milani e Vincenzo Cerami. Di recente ha tradotto nella sua arte vita e opere di Caravaggio o la saga dei Borgia, colpendo perfino i critici d'arte più scettici (verso il fumetto) per la fedeltà della ricostruzione artistica e storica.
I suoi fumetti possono essere considerati da alcuni troppo disinvolti o provocatori. Ma il "maestro" Manara rappresenta al livello più alto la libertà dell'espressione artistica e la sua capacità di unire generazioni e culture diverse. Esaltando uno strumento di comunicazione, il fumetto, che sembra resistere alla travolgente supremazia del web.
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@FFDelzio