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Domenico Marino. L'impegno (e la laurea) di Fiore per tutti i rom

AA. VV. giovedì 22 settembre 2016
Fiore Manzo è nato ventiquattro anni fa in un alloggio di fortuna dell'allora baraccopoli rom del quartiere Gergeri, alla periferia di Cosenza. Un accampamento che non esiste più da tempo anche se resta numerosa la presenza in città dei romanes, cui Fiore è profondamente legato e di cui s'è occupato pure nella tesi con cui martedì ha sigillato il suo percorso accademico all'Università della Calabria, laureandosi in Scienze dell'educazione. “Gli stanziali: modelli di insegnamento dei rom a Cosenza” il titolo del lavoro di cui è stato relatore il professore Ciro Tarantino, che definisce la ricerca del suo allievo «uno strumento di indagine utile alle pubbliche amministrazioni». Anche perché il ventiquattrenne ha analizzato sul campo la quotidianità dei rom, guardandola da dentro. E martedì, di fronte alla commissione, ha parlato con il “noi”.È stata un'occasione di grande soddisfazione per tutta la comunità romanes, felice assieme al suo figlio. Fiore s'è goduto la festa con gli amici, l'abbraccio dei genitori orgogliosi per questo figlio che da tempo ha alzato la testa e drizzato la schiena, aiutando tutta la gente rom a fare altrettanto. S'impegna nell'associazionismo, collabora a riviste, raccoglie e scrive testi pubblicati da vari editori. Fiore ama anzitutto la poesia. Non è il primo giovane rom cosentino a raggiungere la laurea e presto sarà seguito da altri. Il sindaco, Mario Occhiuto, ha sottolineato come il traguardo accademico tagliato da Manzo «è motivo di orgoglio per tutta la città che, storicamente, ha fatto dell'integrazione e dell'inclusione i suoi cardini sociali».