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L'étoile racconta in danza la dislessia

Angela Calvini venerdì 19 maggio 2017
Sabrina Brazzo è una delle nostre ballerine più amate, diplomata alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala dove viene nominata Prima Ballerina nel 2001. Da lì una carriera che l'ha portata nei principali teatri, dall'Opéra di Parigi al Met di New York. La leggerezza di una piuma, con un peso sul cuore. Quello della dislessia, tenuta segreta per anni, che con forza di volontà ha affrontato grazie alla danza. Un percorso che racconterà in scena con il primo ballerino Andrea Volpintesta, con cui ha formato la Jas Art Ballet.
Appuntamento il 25 maggio al Teatro Carcano di Milano che sostiene l'iniziativa con
La mia vita d'artista. Storie di ordinaria e straordinaria dislessia. Lo spettacolo, nato da un'idea di Salvo Manganaro e Michaela Masella, narra il percorso formativo di una danzatrice che, partendo dalla preparazione di base classica, cerca di arricchire le proprie capacità espressive attraverso lo studio di altre tecniche. Con onestà e coraggio, Sabrina Brazzo mette in scena la propria difficile condizione di artista dislessica. «Per tanto tempo abbiamo cercato di raccontare genericamente la vita di un artista, poi in realtà Sabrina ci ha aperto il cuore raccontandoci tante cose di sé e condividendo la difficoltà che ha incontrato, poiché dislessica, nell'affrontare il suo percorso di danza – racconta la Masella –. Questo vuole essere uno spettacolo che incoraggia tutti quanti, specialmente i giovani a pensare che tutto, in realtà, si può fare». La mia vita d'artista collabora con l'Associazione Dislessia 360, e in progetto c'è un corso speciale di danza per i ragazzi con disturbi nell'apprendimento.