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L'esperimento sociale di Insinna a Eboli

Andrea Fagioli giovedì 21 dicembre 2017
Provare per credere. Si può vivere oggi in Italia senza illuminazione pubblica, raccolta dei rifiuti e manutenzione delle strade? Tutti noi paghiamo le tasse comunali e riceviamo in cambio dei servizi, di cui spesso non siamo soddisfatti. Ma se i soldi delle tasse venissero restituiti e i servizi sospesi, saremmo in grado di autogovernarci? Ci sono sostanzialmente questi interrogativi alla base del nuovo programma di Rai 3, La strada senza tasse, condotto da Flavio Insinna in onda tutti i giorni intorno alle 20.15 per circa mezz'ora. Annunciato come un esperimento sociale tentato per la prima volta in Italia, il format di origine inglese, riadattato dalla Stand by me di Simona Ercolani, è una sorta di docu-reality a cui si sono prestati gli abitanti, in tutto dieci famiglie, di un vicolo del centro storico di Eboli, comune del salernitano, noto per il romanzo autobiografico di Carlo Levi Cristo si è fermato a Eboli, che racconta la civiltà contadina del Mezzogiorno. La scelta della location, come si dice oggi, è strategica, incuriosisce di per sé. Far vedere in tv la gente e le case di un luogo che fa parte dell'immaginario collettivo è un punto in partenza a favore del programma. Anche se la produzione fa sapere che i motivi della scelta sono altri, soprattutto la forte partecipazione dei cittadini e l'ampia disponibilità dell'amministrazione comunale a prestarsi all'esperimento come fosse una vera sfida. Fatto sta che per cinque settimane le telecamere hanno seguito le dieci famiglie di Eboli alle prese con la riorganizzazione in proprio dei vari servizi avendo a disposizione un budget equivalente alla media nazionale delle tasse comunali pagate dai cittadini per quel periodo di tempo. E come in tutti i reality che si rispettino, il montaggio alterna i momenti collettivi alle "confessioni" dei singoli, che come sempre restano le parti più recitate. Al momento, se c'è una carenza è proprio quella della spontaneità. Ma fa parte del gioco. Lo sappiamo. Quello che invece ora non sappiamo è come andrà a finire l'esperimento. Lo sapremo il 29 dicembre con una puntata speciale in prima serata. L'impressione, però, è che alla fine gli abitanti del vicolo di Eboli preferiranno tornare a pagare le tasse e avere i servizi comunali anche se non sempre all'altezza della situazione.