L'EREDITA'
Cominciano così i famosi Colloqui con se stesso o Ricordi o Pensieri (secondo le varie titolature posteriori) dell'imperatore stoico Marco Aurelio (121-180 d.C.). I ringraziamenti proseguono con la lista di altre quattro persone, parenti o amici, che lasciarono nel giovane Marco un'orma indelebile. Sono i tipici valori umani universali di stampo etico che vanno oltre il tempo e lo spazio, oltre le stesse frontiere delle culture e delle religioni e rivelano - diremmo in modo sperimentale - l'esistenza di una "legge morale naturale". Essa può stingersi e fin estinguersi ma rimane sempre impressa nella coscienza.E' questa almeno la vera eredità che dovremmo lasciare dopo la nostra morte, testimoniando ai nostri figli mitezza, coerenza, generosità, spiritualità, amore, semplicità e purezza di vita, proprio come ha fatto la famiglia di Marco Aurelio. Cristo stesso ammoniva di non accumulare tesori di oro e di denaro che corrono il rischio di essere rubati o di generare liti nelle spartizioni, ma di accumulare «tesori nel cielo» (Matteo 6, 19-21). Quante famiglie rivelano la loro miseria proprio perché la loro identità è solo nei beni materiali che posseggono e non nell'essere sorte e cresciute sull'amore, sui valori autentici, sul lavoro e sulla generosità.