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Nicola da Tolentino. L'apostolo del sorriso, testimone del perdono

Matteo Liut sabato 10 settembre 2016
Fede e allegria, penitenza e gioia, austerità e accoglienza: sono questi gli orizzonti che ci indica la figura di san Nicola da Tolentino. Un testimone del sorriso, della serenità che nasce da una speranza autentica, senza mai farsi "piegare" dai digiuni e dalle lunghe ore dedicate alla preghiera. Era nato nel 1245 a Castel Sant'Angelo in Pontano nella diocesi di Fermo e a 14 anni era entrato fra gli eremitani di sant'Agostino di Castel Sant'Angelo. Divenne sacerdote nel 1274 a Cingoli, dedicandosi poi alla predicazione nel territorio marchigiano partendo dalla comunità agostiniana di Tolentino. Era un asceta, ma per i fedeli appariva solo come un padre sorridente in grado di comunicare il senso del perdono di Dio a chi si confessava da lui. Nel 1275 si stabilì a Tolentino dove restò fino alla morte il 10 settembre 1305.Altri santi. San Nemesio di Alessandria, martire (III sec.); sant'Auberto di Avranches, vescovo (VIII sec.).Letture. 1Cor 10,14-22; Sal 115; Lc 6,43-49. Ambrosiano. Dt 11,18-24; Sal 94; Ef 2,11-18; Lc 17, 20-21 / Gv 20,1-8.