Rubriche

L'Alfio bergamasco

Guido Oldani sabato 15 febbraio 2014
Antonio abita in un condominio degli anni venti. Erano case popolari, colpite dai bombardamenti del '45, ora sono abitazioni d'epoca, persino con un giardinetto privato. A casa sua sono passati i più importanti poeti contemporanei. Un luogo franco, dove non ci sono legittime imboscate di aspiranti poeti. Le scale e le porte hanno perso la tinteggiatura. Così dalle valli bergamasche sono arrivati gli imbianchini lampo a sistemare il tutto. Alle 5 del mattino partono da casa e, nonostante il viaggio, in Milano i loro prezzi sono competitivi rispetto ai lavoratori qui residenti. Al momento di saldare il conto, salta fuori che uno dei tre imbianchini, sessantenne, è di nome Alfio. Naturalmente la memoria corre subito al protagonista della "Cavalleria rusticana" nel verismo di Verga o nell'opera di Mascagni. Il nome è dunque squisitamente siciliano. Ma ecco la spiegazione: il padre del nostro Alfio bergamasco, partecipò alla ritirata di Russia dove combattè fianco a fianco con un soldato siciliano. I due divengono amici e si promettono a vicenda che se uno dei due fosse tornato a casa, avrebbe dato il nome dell'altro ad un eventuale figlio maschio. Morì il soldato siciliano. L'unità d'Italia la fanno solo i galantuomini, generosi del loro coraggio.