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L'agricoltura si affida alle trattrici

Andrea Zaghi sabato 6 febbraio 2010
La meccanizzazione agricola italiana potrebbe essere salvata delle vecchie trattrici. Proprio così: la necessità di rinnovare buona parte del parco macchine italiano, potrebbe essere uno degli strumenti principali da usare per far invertire l'andamento del mercato. È quanto emerso in questi giorni dall'edizione 2010 della Fieragricola di Verona: una situazione che indica chiaramente quali contraddizioni oggi viva l'agroalimentare nostrano.
Stando ai dati forniti dall'Unacoma (che riunisce tutti i produttori italiani di macchine agricole), l'andamento del mercato delle macchine agricole nel 2009 è stato pressoché parallelo a quello dei redditi e dei mercati agricoli: negativo. Lo scorso anno il comparto ha perso mediamente il 30% in valore, con punte negative che hanno raggiunto il 50-60% per le mietitrebbiatrici e le macchine di grandi dimensioni, destinate al movimento terra. Uno scenario che dovrebbe rimanere tale anche nei primi sei mesi del 2010 e che, poi, potrebbe cambiare. Ma come? Per i rappresentanti del settore molto dipende dalle politiche economiche che verranno adottate per l'agricoltura. Ciò che serve è «una politica di sostegno della meccanizzazione agricola». Non aiuti a pioggia ma l'introduzione di «misure specifiche di sostegno alla modernizzazione» del parco macchine. Ecco perché potrebbero essere proprio le vecchie trattrici a risollevare le sorti del settore: basti pensare che su 1,5 milioni di mezzi, il 75% ha più di 25 anni e quindi dovrebbe essere cambiato. Avviare una campagna generalizzata per la modernizzazione delle macchine agricole italiane, potrebbe essere una buona mossa, ma non dovrebbe essere l'unica. C'è chi pensa anche alla cosiddetta «rottamazione per categoria», cioè alla erogazione di contributi finalizzati alla sostituzioni di macchine della stessa categoria, in modo tale per cui un trattore venga sostituito con un trattore, una mietitrebbiatrice con una mietitrebbiatrice, un aratro con un aratro, senza salti di categoria che potrebbero vanificare un piani di svecchiamento reale. Un'altra mossa, che ovviamente i produttori di macchine agricole chiedono a gran voce, è quella del sostegno delle esportazioni, che nel 2009 sono crollate del 70% e che, viene fatto notare, «costituiscono l'ossatura dell'industria meccanica in agricoltura».
Impossibile dire adesso se le tre misure chieste dall'Unacoma possano davvero essere intraprese e, soprattutto, quali effetti possano avere. Le dinamiche dei mercati della meccanizzazione, infatti, si inseriscono in quelle più ampie di crescita dell'agroalimentare, di ripresa dei consumi e di uscita dalla crisi prodotta dall'abbassamento dei prezzi all'origine, che proprio in questi giorni sono circolate sempre a Verona. È quindi dall'esito delle politiche agricole, nazionale ed europee, e dal comportamento reale della domanda che si formerà l'orizzonte 2010 dell'agroalimentare italiano e dell'Ue, e quindi anche della meccanizzazione.