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Italia spedita in sagrestia con francobollo laico

Gianni Gennari sabato 16 ottobre 2004
Pietà! Troppa religione in pagina. Pare non ci sia altro. Ieri, prima di "Repubblica", il direttore ragiona solenne: "La Destra" che sceglie la strada clericale". Per lui ormai, salvo piccola parte della Sinistra, l'Italia è tutta una "sagrestia", e molti atei - per cultura e politica - suonano la campana della fede o agitano l'incenso: per far fumo. La prova? Qualcuno ha visto un sopruso nel fatto che un politico italiano è stato dichiarato inidoneo ad un compito istituzionale europeo per aver manifestato le sue convinzioni personali e di coscienza usando - lo sciagurato - i termini "peccato", e "famiglia" fondata sulla dualità uomo-donna. Tutti in sagrestia! Spediti con francobollo timbrato Ezio Mauro. Finito? Magari! In pagina - stesso tema buttiglioniano - altri 47 articoli solo sulle testate principali. E bastasse! "Il Riformista" (p. 6) rivela, nientemeno, "Il sesso immaginato da Dio", poi - "L'embrione, bello senz'anima" - racconta che S. Agostino e S. Tommaso in materia la pensavano diversamente, aggiunge lì accanto che "La Chiesa non è un educanda-to per signorine" e che "il male teologico non è poi necessario alla politica", e a p. 1 ricorda che un buon esempio per le "primarie" - spina nel fianco del centrosinistra o Grande alleanza democratica verrebbe dal sistema di nomina dei parroci: "Il parroco della Gad si può eleggere così". E intanto su "Europa" (p. 7) Cacciari è preoccupato perché "la politica diventa teologia" e sulla "Stampa" (p. 28) Chiara Saraceno spiega che "il privato ormai è il terreno della politica". Troppa grazia! R.m.q.: raccomandasi modica quantità. Per pietà: voglia-mo cambiare discorso?