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Isidoro l’agricoltore. La terra toccata con amore restituisce il futuro atteso

Matteo Liut venerdì 15 maggio 2020
La terra, se toccata con amore, restituisce tutto ciò che serve alla vita e ci dona futuro. Di certo sant’Isidoro l’agricoltore seppe amare la terra a tal punto da far crescere frutti anche là dove nessuno riusciva a far nascere nulla. Questo santo spagnolo era nato nato tra il 1070 e il 1080 a Madrid e fin da ragazzo aveva lavorato nei campi, dove il suo impegno, tutto intessuto di preghiera e devozione, compiva meraviglie anche nei terreni più difficili. Tutto questo gli provocò non poche invidie, ma lui coltivava la propria vita interiore nell’umiltà, con la preghiera e e l’Eucaristia. All’arrivo dai berberi Almoravidi Isidoro si rifugiò a Torrelaguna, dove sposò una giovane di nome Maria, anche lei animata da una fede profonda. La loro vita insieme era tutta per i poveri, con i quali condividevano tutto. Isidoro morì nel 1130. Altri santi. San Reticio, vescovo (IV sec.); san Witesindo di Cordova, martire (IX sec.). Letture. At 15,22–31; Sal 56; Gv 15,12–17. Ambrosiano. At 25,13–14a.23;26,1.9–18.22–32; Sal 102 (103); Gv 12,44–50.