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La storia. Violoncellista ipovedente si laurea insieme alla madre

Marcello Palmieri venerdì 27 settembre 2019

Gemma Pedrini durante un'esibizione in teatro Out Off di Milano

«Più le sfide sono difficili, più le voglio affrontare». Può dirlo forte Gemma Pedrini: lei, 24enne ipovedente di Milano, violoncellista, ieri si è laureata in musicologia a Cremona. Nella sua tesi, manco a dirlo, ha studiato programmi di editing musicale per chi ha problemi di vista. Ora vuole «abbandonare i libri e riprendere in mano lo strumento», e poi, coronare il suo sogno: «Mi piacerebbe tanto suonare per papa Francesco e per il presidente Mattarella».

Da piccola, Gemma era stata bullizzata ed emarginata. Poi è diventata una musicista di talento, ha suonato per l'85° compleanno di Ennio Morricone e ha pure trovato il tempo non solo per diventare una sciatrice provetta, ma pure per vincere – nel 2011 – la medaglia di bronzo alla Coppa del Mondo di Sestriere. Della sua fede non fa mistero: «Ringrazio Dio e la vita per come è andata», ripete di fronte a taccuini e telecamere.

Ma torniamo a ieri, perché la storia non è ancora finita. Tre ore dopo Gemma, la corona di alloro arriva anche per Maria Grazia Perego. La laurea è una triennale in Beni culturali, e la tesi s'intitola "Non vedenti al museo: normative, progetti, difficoltà". La donna si era iscritta tempo addietro, poi aveva lasciato. Ma poi ancora aveva ripreso il corso, convinta dalla determinazione della figlia. Gemma ha vinto anche questa sfida.