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Venerio di Milano. Inviò i suoi preti in aiuto alla Chiesa africana

Matteo Liut sabato 6 maggio 2017
Per essere davvero "cattolica" ogni Chiesa locale deve saper coltivare profondi rapporti di fraternità con le altre comunità in tutto il mondo, prendendosi cura di quelle che hanno più bisogno di sostegno. D'altra parte questo avveniva già in epoca apostolica e nei primi secoli, come ci ricorda la figura di san Venerio di Milano. Si trovava al capezzale di sant'Ambrogio alla sua morte il 4 aprile 397 e fu il suo secondo successore dopo Simpliciano: il suo episcopato molto probabilmente iniziò nel 400 e durò fino al 408 o 409. Nel 401 ricevette una richiesta di aiuto da Cartagine: alla Chiesa locale mancavano i sacerdoti. Tra i preti e i diaconi che vennero mandati - quasi come "fidei donum" - da Venerio in Africa c'era anche Paolino, che poi scrisse una vita di sant'Ambrogio. Venerio, inoltre, sostenne san Giovanni Crisostomo durante il suo esilio.
Altri santi. San Pietro Nolasco, fondatore (1182 ca.-1249); san Francesco de Montmorency-Laval, vescovo (1623-1708).
Letture. At 9,31-42; Sal 115; Gv 6,60-69. Ambrosiano. At 8,1b-4; Sal 65; 1Cor 15,21-28; Gv 6,30-35 / Lc 24,9-12.