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Invalidità, le parole per dirlo

Vittorio Spinelli martedì 18 aprile 2006
Sui mezzi pubblici vi sono i posti riservati ai «minorati e invalidi sul lavoro», alle Olimpiadi partecipano i «diversamente abili», su alcuni moduli è richiesta la firma del «menomato», i musei hanno gli scivoli per gli «handicappati», diversi uffici pubblici usano termini come «ritardato mentale» o «minorato psichico». Queste ed altre analoghe definizioni, messe in luce in un recente «Rapporto sulle politiche generali per la disabilità» curato dall'Inps, rappresentano «fattori di rischio lessicale» che nuocciono alla dignità del cittadino. I diversi termini utilizzati per le situazioni di invalidità rappresentano, in controluce, segnali di difficoltà sostanziali, oltre che comunicative. Per questo l'Inps si è imposto di utilizzare, nelle comunicazioni interne ed esterne, le formule «persona con disabilità», «figlio (o minore) con disabilità», «lavoratore con disabilità», più aderenti al rispetto della persona nella sua totalità. La stessa Comunità Europea usa la dizione «People with disabilites».
Banditi quindi i termini «soggetto disabile» o «il disabile» e anche «diversamente abile», perché definiscono la persona soltanto in base alle sue condizioni cliniche e non mettono in evidenza eventuali capacità di lavoro o di relazione.
Unica eccezione ammessa è «invalido», esclusivamente nei casi in cui si fa riferimento al diritto a percepire un beneficio economico o assistenziale, a seguito di un danno biologico, indipendentemente dalla valutazione complessiva di autosufficienza.
Proroga al 2 maggio. Entro lo scorso mese di marzo l'Inps avrebbe dovuto spedire agli invalidi civili i modelli necessari per confermare i requisiti richiesti dalla legge per riscuotere gli assegni e le pensioni. La spedizione dei moduli si è protratta però oltre il dovuto, così che l'Istituto ha dovuto prorogare al prossimo 30 aprile il termine di restituzione dei moduli, inizialmente stabilito per il 31 marzo.
Sono interessati a queste autocertificazioni gli invalidi parziali con un'età inferiore ai 65 anni, che devono comunicare la permanenza o meno del requisito di iscrizione nelle liste speciali del collocamento obbligatorio. Anche i titolari dell'indennità di accompagnamento devono dichiarare se sono o no ricoverati in una struttura di assistenza (case di riposo, ospedali ecc.) a titolo gratuito. I moduli da compilare sono in distribuzione anche presso tutti gli sportelli Inps.
Prorogando di un mese la scadenza per la restituzione, l'ente previdenziale non ha considerato che il 30 aprile cade di domenica e che anche il lunedì seguente, 1° mag-gio, è festivo. La scadenza effettiva è pertanto martedì 2 maggio. Si possono restitui-re i moduli compilati all'Inps, alle Asl oppure ai Comuni, e per i residenti in Sicilia anche alle Prefetture. Sono esentati dalla dichiarazione le persone con disabilità intellettiva o della psi-che che hanno già presentato il relativo certificato medico.