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Interviste da donna a donna (e noi stiamo con Lara)

Umberto Folena martedì 18 maggio 2021
Sarà un caso, ma mai come negli ultimi giorni fioccano le interviste di donne ad altre donne. Alcune bellissime, come le due pagine sul "Giornale" (17/5) con Lucia Galli a colloquio con l'alpinista altoatesina Tamara Lunger. C'era anche lei l'inverno scorso ai piedi del K2. All'ultimo "gradino", non se l'è sentita. I suoi compagni sono saliti e non più tornati. Domanda: «Lei ha scelto la vita». Risposta: «O la vita ha scelto me: devi saperti fermare e darle priorità. Non vuol dire ritirarsi ai primi problemi, ma serve il coraggio di dire basta, saper accettare la sofferenza della sconfitta (...). Sono grata di essermi fermata». Da leggere d'un fiato Paola Egonu – la pallavolista più forte al mondo, 22 anni, veneta figlia di nigeriani – intervistata da Gaia Piccardi ("Corriere", 17/5): «L'idea del grande amore non mi fa impazzire (...). Però sono incoerente perché credo che il matrimonio sia un'istituzione fantastica. Boh, forse ho le idee un po' confuse...». Beato chi sa riconoscere e ammettere la "confusione" dentro di sé. Delizioso lo scambio finale tra Adriana Ravelli ("Corriere", 17/5) con Benedetta Pilato, talentuosa ranista tarantina, qualificata per le Olimpiadi, media del 9 al liceo: «Sembra molto matura, ha qualche difetto da 16enne?». «Direi di no. Nel senso, non da 16enne. Sono permalosa».
Nell'Italia alla rovescia, avere un figlio non è un diritto, abortire sì. Alessia Pittoni ("Stampa", 16/5) intervista un'altra pallavolista, Lara Lugli che, dopo essere stata citata per danni dalla sua squadra perché incinta, ha ottenuto giustizia; ma solidarietà concreta pochina: «Ho ricevuto telefonate private dai vertici del Coni, erano indignati. Ma dopo le telefonate, nulla. Nessuna dichiarazione ufficiale». Ben altra la visibilità per Alice Merlo (intervistata da Maria Novella De Luca, "Repubblica", 16/5), testimonial della pillola Ru486: «L'aborto è un diritto delle donne, ognuna lo vive in modo diverso. Anche con leggerezza, come me». Noi, leggermente, stiamo con Lara.