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Inps, un aiuto alla vendemmia

Vittorio Spinelli martedì 13 settembre 2005
La vendemmia di quest'anno, ormai in corso, può contare anche su un aiuto dell'Inps. L'Istituto di previdenza adotterà un atteggiamento assolutamente leggero nei confronti dei parenti e degli amici dell'agricoltore che parteciperanno alle operazioni di raccolta nei filari e nelle cantine. Non sarà richiesto alcun contributo previdenziale né altri oneri per la collaborazione alla vendemmia e alle operazioni connesse, purché siano occasionali e gratuite. In genere, il carattere "occasionale" degli apporti di lavoro non è visto di buon occhio dalla previdenza, tanto che la riforma Biagi sui nuovi rapporti di lavoro ha fissato alcuni paletti per distinguere una ragionevole occasionalità da situazioni di sostanziale abuso. Con un particolare riguardo alle attività agricole e nello spirito del mondo rurale, già il decreto 276/2003 aveva stabilito che le prestazioni agricole svolte da parenti fino al terzo grado non determinano un rapporto di lavoro autonomo o subordinato, a condizione che la collaborazione lavorativa avvenga in modo meramente occasionale, oppure ripetutamente ma sempre per brevi periodi; che sia, inoltre, effettuata a titolo di aiuto spontaneo oppure di reciproco aiuto o per un obbligo morale, e senza corresponsione di compensi, salvo eventuali spese di mantenimento e di esecuzione dei lavori (es. vitto, alloggio, spese per l'acquisto di mezzi ecc.). Ricorrendo tutte queste condizioni, gli aiuti dei parenti dell'agricoltore sono considerati quali prestazioni che esulano dal mercato del lavoro e quindi non sono riconducibili né ai lavori autonomi né al lavoro dipendente. L'agricoltore che può avvalersi dell'aiuto dei suoi parenti, per qualsiasi tipo di attività agricola, è solo il coltivatore diretto. Il Ministero del lavoro ha di recente precisato però che, da un più attento esame della legge, emergono giusti motivi per estendere il beneficio anche alla figura dell'imprenditore agricolo a titolo principale (ora "imprenditore agricolo professionale"), che pure può avvalersi delle prestazioni occasionali dei propri familiari. Contributi. A metà mese l'Inps chiama però alla cassa i coltivatori diretti, i coloni, i mezzadri e gli imprenditori agricoli professionali per il pagamento della seconda rata dei contributi pensionistici del 2005, da versare utilizzando il modello F24 già recapitato agli interessati. La scadenza è per il prossimo venerdì 16. La riforma della previdenza agricola, data ormai per imminente e vivamente attesa dalle associazioni del settore, inciderà sia sull'attuale sistema dei contributi (collegamenti diretti con l'Inps) sia su quello delle varie prestazioni per la disoccupazione. Ripartendo praticamente da zero, la nuova previdenza dovrebbe offrire anche una speciale regolarizzazione per i debiti previdenziali del passato, dando così soluzione anche alla recente operazione dell'Inps (700mila "cartelle pazze") relativa alla prescrizione dei vecchi crediti.