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Inps, fuori esonero i contributi domestici

Vittorio Spinelli martedì 5 aprile 2022
Èin corso un esonero dello 0,80% dei contributi Inps dovuti sulle retribuzioni fino a 2.692 euro per i lavoratori dipendenti privati e pubblici, ma non riconosciuto ai datori di lavoro domestico. Si tratta di un'agevolazione straordinaria – così dispone la legge di Bilancio – valida solo per quest'anno, che alleggerisce l'onere contributivo sulla quota a carico del lavoratore subordinato, d'interesse generale tanto da essere estesa anche ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni, in genere esclusi da questi benefici. L'Inps precisa (circ. 43/2022) che sono potenzialmente coinvolti tutti i rapporti di lavoro, instaurati in ogni settore economico del Paese e le cui unità produttive siano localizzate in qualsiasi area del territorio nazionale, quindi senza alcun vantaggio per taluni settori produttivi o aree geografiche. La legge esclude tuttavia dall'esonero contributivo le 990 mila famiglie che sostengono il lavoro di colf e di badanti regolarmente registrate con l'Inps, trovando una giustificazione solo nelle norme del settore che già prevedono l'applicazione di una contribuzione ridotta rispetto a quella ordinaria.
Benché si tratti della sola contribuzione a carico della colf e della badante (ma molte famiglie se la caricano interamente), la motivazione trascura il peso sociale ed economico che grava sui datori di lavoro domestico, ben diverso da quello sulle aziende normalmente più agevolate nei rapporti lavorativi.
Contributi 2022. Tuttavia, secondo gli studi del sindacato Assindatcolf, alcune famiglie possono beneficiare, già in questi giorni, di una diversa riduzione dei contributi Inps, in occasione del versamento per il primo trimestre 2022 (periodo 26 dicembre 2021 - 26 marzo 2022) in scadenza lunedì 11 aprile.
La rivalutazione annuale al costo della vita ha prodotto un aumento delle tariffe Inps dell'1,9%, portando il versamento minimo orario a 1,47 euro (sotto le 24 ore settimanali) per il compenso orario di 8 euro, comprendendo il rateo tredicesima ed eventuali vitto/alloggio. In particolare, per i rapporti "meno 24 ore" risulta migliorata la collocazione dei compensi effettivamente convenuti con la lavoratrice nella retribuzione convenzio-nale adottata dal settore domestico. I calcoli del sindacato registrano un risparmio fino a 100 euro al trimestre per i compensi nella fascia dei 9 euro l'ora.