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Inpdap, eredi al setaccio

Vittorio Spinelli martedì 15 novembre 2005
Inevitabile, per l'Inpdap, ritoccare alcune pensioni in pagamento ai familiari eredi di pubblici dipendenti. Lo ha imposto la riforma pensionistica del 1995, a tutti gli enti previdenziali, per verificare se la pensione ai superstiti, cumulata con altri redditi del pensionato, supera alcuni livelli di reddito. Il cumulo, se accertato oltre alcuni importi stabiliti di anno in anno, può portare ad una riduzione della pensione in misura variabile, tra il 25% ed il 50%. Le verifiche dell'Inpdap sono state operate sulla base delle dichiarazioni dei redditi degli stessi pensionati, sui noti modelli Red, comunicate lo scorso anno (tramite un Caf o altri abilitati) e riferite ai redditi del 2003, proiettati anche sul 2004 e sul 2005. Il riscontro ha interessato, per il momento, esclusivamente le pensioni liquidate dopo il 17 agosto 1995. Di queste, sono esenti dai divieti della legge gli assegni il cui titolare fa parte di una famiglia con figli di minore età oppure studenti o inabili. Sulla rata della pensione di novembre, in pagamento da domani, i titolari di pensione ai superstiti (coniuge, orfani ecc.) troveranno i possibili esiti delle verifiche: a) l'importo mensile non muta se il titolare, oltre alla pensione, possiede redditi inferiori a 16.396,77 euro; b) la pensione è ridotta di un quarto se i redditi superano 16.396,77 euro; c) la pensione è ridotta del 40% se i redditi superano 21.862,36 euro; d) la pensione è ridotta del 50% se i redditi superano 27.327,97 euro. Nell'accertamento sono esclusi il reddito della casa di abitazione, i trattamenti di fine rapporto, le somme di arretrati, le pensioni esenti da Irpef, una seconda pensione ai superstiti. La quota che risulta non cumulabile con la pensione, riferita al periodo 1° gennaio 2003-31 ottobre 2005, viene recuperata con trattenute mensili fino a 60 rate, nei limiti di un quinto della sola voce "pensione". Qualora la rateizzazione massima risulti ancora non sufficiente per estinguere totalmente il debito, gli uffici dell'Inpdap definiranno direttamente con gli interessati le modalità di recupero della somma residua. L'Inpdap precisa che le somme oggetto di recupero sono state considerate al lordo dell'Irpef a suo tempo trattenuta dall'ente quale sostituto d'imposta. Tali somme concorreranno a ridurre l'imponibile.
Va messo in conto che gli uffici dell'Inpdap possano aver agito su dati reddituali non aggiornati e che abbiano così inciso sulla rata di novembre. In questo caso, i pensionati che, dopo il 2003, abbiano avuto variazioni significative nei redditi, propri o della famiglia, possono recarsi presso la sede Inpdap o presso un ente di patronato, con la necessaria documentazione, per le dovute rettifiche sulla pensione. L'ente garantisce la regolarizzazione immediata delle eventuali anomalie. Per ulteriori chiarimenti, risponde il call center dell'Inpdap al numero verde 800.10.5000.