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In questo mondo che non puoi capire

Andrea Pedrinelli sabato 10 agosto 2019
Mancava un anno al Duemila. Si bombardava in Kosovo, un folle massacrava quindici persone dentro una scuola degli Stati Uniti… E la radio, beh, la radio trasmetteva la canzone. «In questo mondo che non puoi capire ci sono maschere che non puoi vedere, che non vuoi vedere… Ci sono sintomi di gloria, incubi e inganni della storia… Esodi e fughe dalla vita, su mari neri battelli per la strada… E la tua pelle si ribella: sempre guerra…» Si era a un passo dal nuovo millennio. E, alimentata dalle tragedie dell'attualità, cresceva l'inquietudine di molti; ma la radio seguitava a cantare. Però, a ben ascoltare, il cantautore non si limitava a dar voce alle nostre paure. Anzi: vi rispondeva. «Questa vita forse non è cominciata, al di là e al di qua della barricata… Sia benedetto il mondo, sia benedetto in te… C'è un bene più profondo, nascosto dentro me e dentro te: in questo mondo che non puoi capire, in questa terra, ogni giorno, ogni notte… Sia benedetto questo mondo, sia benedetta questa vita che molti pensano sia infinita». Così che alla fine, accompagnati dalla voce di Antonello Venditti, saltare da un secolo all'altro divenne una faccenda un po' più serena e un po' più aperta alla speranza.