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In processione

Alessandro Zaccuri mercoledì 14 dicembre 2022
Ancora qualche settimana e la Processione lascerà Londra per andare chissà dove. Difficile immaginare che possa fermarsi, tanto vivace e animata è la sensazione di movimento che prova il visitatore della Tate Britain, dove l’installazione dello scultore Hew Locke è rimasta in mostra per tutto il 2022. Il titolo scelto, The Procession, rende ancora più solenne questo assembramento di figure umane a grandezza naturale, tutte vestite di colori sgargianti e con il volto coperto da una maschera. Potrebbe essere una parata, una manifestazione, un corteo. E invece è una processione. Non si sa in onore di chi, né di che cosa, e neppure verso quale meta. Su abiti e vessilli affiorano simboli di diversa provenienza, non di rado riconducibili alla tradizione religiosa. L’impressione è che la Processione esprima una sacralità originaria e indistinta, che trova espressione – per esempio – nella persona maestosa e svettante di una Regina tribale. Nonostante il privilegio che le viene accordato, anche di lei ignoriamo l’identità, né riusciamo a immaginare a quale dinastia possa appartenere. Accade perché anche la Regina è poco più di una comparsa. Vera protagonista è la piccola folla che si mette in cammino, variopinta, indomabile e tenace, com’è l’umanità quando si riconosce in un disegno comune. © riproduzione riservata