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In bilico tra furbizie pratiche e suicidi ideologici: cui prodest?

Gianni Gennari martedì 10 maggio 2011
Trombe laiche in pagina perché lo "Speciale" di "Avvenire" ha ricordato che per la coscienza cristiana coerente anche in sede elettorale sono decisivi «vita, famiglia e libertà educativa». Strilli! Domenica Benedetto XVI a Venezia ricorda gli stessi valori a 300mila cittadini e nel contesto di vita e famiglia insiste sul dovere di accogliere i profughi e di governare senza paure il fenomeno migratorio. Proteste in pagina, ieri? No: silenzi prudenti e furbi. Eppure si sa che in politica c'è chi ha posizioni opposte. Ancora una volta risalta la dissennatezza delle "trombe laiche": un suicidio politico e culturale. Un esempio tra tantissimi. Beppe Facchetti ("Europa", 7/5, p. 7) ammonisce duro: «Caro Pd, su laicità e diritti segni ancora il passo»! Lui e i suoi vorrebbero un passo avanti, perché «un partito serio si nutre di serietà, anche a costo di pagare il prezzo che è giusto pagare per le scelte che fa». E quali "scelte" chiede Facchetti a nome di tutti? Che il Pd «prenda posizione» " ovviamente la sua " per l'eutanasia chiamata per l'occasione «non accanimento terapeutico» e per la parificazione tra matrimonio così come previsto nella Costituzione laica e repubblicana e unioni gay, indicate come «amore totale, talora persino eticamente esemplari». Dunque questo è il "passo" chiesto a gran voce. A Malpelo però, e non solo a lui, risulta già fatto: con tante candidature antiche e recenti e con l'insistenza assillante dei fogli più o meno di partito, tra "Repubblica", "Unità", "Europa" e dintorni vari. Passo avanti o indietro? Infatti «il prezzo da pagare» è stato già più volte nel conto, e salato. Prosit!