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Il supermarket nato sugli scarti

AA. VV. martedì 27 maggio 2014
Gli scarti diventano risorsa di altruismo. In alcuni casi accade davvero, come ad Acqui Terme, in Piemonte, dov'è nata l'esperienza di Solimarket. Un vero e proprio esercizio commerciale in cui le persone possano acquistare a prezzi popolari indumenti, mobili, elettrodomestici, stoviglie, computer, libri usati. Tutti i frequentatori sono considerati come clienti (e non destinatari di elemosina) per valorizzare la figura dei consumatori attenti al riuso e al riciclo. Il negozio diventa il collegamento tra chi vuole donare qualcosa e chi ne ha bisogno e accetta buoni d'acquisto forniti da enti e associazioni assistenziali per situazioni di grave indigenza. «Solimarket funziona – spiega Paolo Stocchi, responsabile del progetto – perché coinvolge in prima persona il cittadino: le persone sono felici di lasciarci le cose che non utilizzano perché sanno che le valorizzeremo. Gli oggetti che un tempo a loro sono stati cari vengono messi a disposizione delle fasce deboli del nostro territorio, attivando un circolo virtuoso». Dalla proposta di Solimarket è nato il recente convegno «Meglio prevenire che smaltire», che ha raccolto alcuni esempi virtuosi per confrontarsi e trovare insieme nuove forme di recupero. Tra i modelli, il Comune di Capannori (Lucca), primo in Italia ad adottare la strategia-rifiuti zero, avviata a San Francisco. Una trasformazione che non può riguardare solo gli oggetti ma anche i rapporti umani, promuovendo la cultura del dono e un nuovo modello di convivenza sociale.