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Il succo d'arancia fa i conti con l'oro

Andrea Zaghi sabato 25 settembre 2010
Le speculazioni sull'oro colpiscono anche il succo di arancia. È il risultato delle dinamiche dei mercati internazionali, che sempre di più assomigliano a un gioco di concatenazioni che porta a traguardi inaspettati e che investe pienamente anche le materie prime agroalimentari.
Guardando più da vicino al fenomeno, ciò che accade è chiaro: l'andamento delle quotazioni dei prodotti agricoli è sempre più fortemente condizionato dai movimenti di capitale che si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli dei metalli preziosi, come l'oro, fino alle materie prime agricole. A far notare che dopo il grano, la speculazione ha investito anche altre materie prime, è stata la Coldiretti che in una nota ha spiegato come la scorsa settimana sia stato il mais a raggiungere il massimo delle quotazioni da due anni a questa parte, mentre quasi contemporaneamente è toccato al cotone e, subito dopo, proprio al succo d'arancia. Dietro gli aumenti, è lo spostamento di grandi capitali che si muovono in cerca delle possibilità più allettanti di fare profitto. Nel caso dei prodotti agricoli, inoltre, l'altalena delle quotazioni è spinta anche dal rincorrersi delle previsioni sui livelli quantitativi e qualitativi dei raccolti. Le speculazioni sul succo d'arancia sono state scatenate anche da un forte ridimensionamento delle stime di produzione in Brasile, causato, a sua volta, dall'ondata di siccità mentre i raccolti di arance della Florida si trovano al livello più basso degli ultimi dieci anni a causa dell'insolita ondata di gelo dell'ultimo inverno. La crescita dei prezzi per scarsa offerta, l'andamento climatico e la possibilità di lucrare sugli aumenti, determinano quindi ulteriori speculazioni che a loro volta possono autoalimentarsi per un certo tempo.
Il risultato? Mercati alimentari internazionali che impazziscono, che appaiono senza controllo e che a più riprese mettono a rischio la sicurezza alimentare di vaste aree della Terra. Per questo, le organizzazioni agricole, ma anche gli Stati più coinvolti da fenomeni di questo genere, chiedono di arrivare a meccanismi che garantiscano la stabilità dei prezzi, la sicurezza e i redditi degli agricoltori. Un traguardo complicato da raggiungere, anche perché a rendere più complessa la situazione, ci si mettono pure altri tipi di speculazioni, come quelle legate all'origine dei prodotti. Il succo di arancia proveniente dal continente americano, ha fatto per esempio notare ancora la Coldiretti, viene importato in grande quantità anche in Europa e in Italia dove spesso viene spacciato come italiano nei succhi in vendita sul mercato. Un passo reso possibile dalle leggi che, per ora, non obbligano a indicare sulle etichette la provenienza del succo ma solo lo stabilimento di confezionamento. Il gioco perverso delle speculazioni internazionali, ha quindi effetti molto particolari: le arance italiane sono da tempo sottopagate e l'estensione delle piantagioni si è ridotta del 34% negli ultimi dieci anni.