Rubriche

Il sarcasmo non si addice alle stragi del terrorismo

Pier Giorgio Liverani domenica 17 luglio 2016
Che cosa pensare dei giornali che, davanti alle orrende carneficine commesse dalle bande dei kamikaze di derivazione islamista, si esibiscono in commenti sarcastici che Crozza rifiuterebbe per le sue uscite satiriche? Sulla prima pagina del Giornale dell'altro lunedì è comparso questo titolo: «Tutti a lezione di Corano a scuola, è l'unica difesa che ci è rimasta». E a pagina 5: «Adesso per salvarci la vita tutti a lezione di Corano». Un tentativo di scuse che, però, aggrava il testo, sta in fondo: «Tutto questo, per evitare equivoci, è scritto con infinita amarezza. Inchinandoci ai martiri di Dacca…»: un rattoppo molto probabilmente di un'altra mano aggiunto all'ultimo momento.Fatto sta che il giorno dopo, martedì, Il Giorno cominciava così una sua cronaca sulle librerie: «Buon giorno, vorrei un giallo e un Corano… Dopo gli attentati dal Bataclan a Dacca… c'è chi ha deciso di informarsi. E sui social c'è chi si chiede se non sia opportuno portarsi il Corano sotto l'ombrellone». Altro giochino: l'indomani della carneficina lungo la promenade di Nizza, nel giorno della festa per la presa della Bastiglia, Il Tempo ha messo in prima pagina una grande fotografia dei corpi sull'asfalto, con il titolo: «L'Isis fa la festa alla Francia». Meno pesante è la trovata del Fatto Quotidiano, che (giovedì 14) gioca sulle dimissioni di Akihito, l'imperatore del Giappone (82 anni e poca salute), di papa Ratzinger, di Farage il leader del Brexit, del sindaco di Londra Johnson. Ciascuna di queste decisioni è diversa dalle altre, ma Il Fatto le ha messe tutte dentro un portafogli: «Ormai è una sindrome... come nei giorni parossistici di Panama Papers». Il fascino dei soldi clandestini.RICREAZIONEUn lettore chiede al Giornale un parere circa certi studi Usa su 20 defunti «di cui si bombarda «la corteccia cerebrale con cellule staminali» nella speranza che «possano in qualche modo ricrearsi... La sperimentazione si svolgerà in India dove molti credono nella reincarnazione». Una scelta motivata. E se gli esperimenti si facessero nelle scuole, dove c'è già il quarto d'ora di ricreazione? Temo, però, le proteste di quei personaggi medici e politici che reclamano il «diritto di morire».IL RISCHIO DEL «CI»Il manifesto parla del libro di un noto scienziato italiano, Edoardo Boncinelli, laureato in fisica e, honoris causa, anche in medicina, biologo e già direttore del Laboratorio di Biologia Molecolare dello Sviluppo all'Ospedale San Raffaele di Milano. Titolo: «Contro il sacro. Perché le fedi ci rendono stupidi». Non ho letto il libro perché quel «ci» del titolo indica i lettori in prima persona ma, stranamente, anche l'Autore, e non vorrei correre lo stesso suo rischio.