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Pier Damiani. Il riformatore dalla parte degli ultimi

Matteo Liut lunedì 21 febbraio 2022

L’autorità nella Chiesa è radicata nel servizio e nella capacità di farsi compagni dell’umanità, a partire dalla più povera ed emarginata. Fu proprio per promuovere e difendere questo principio che san Pier Damiani, dottore della Chiesa dal 1828, si impegnò fino alla fine. Nato a Ravenna nel 1007, ultimo figlio di una famiglia numerosa di nobili origini, era rimasto orfano ed era stato educato e indirizzato agli studi da un fratello, che lo mandò prima a Faenza e poi a Parma. Dopo un periodo di insegnamento a Ravenna, entrò nel monastero camaldolese di Fonte Avellana di cui poi diventò priore. Nel 1057 Papa Stefano IX lo chiamò a Roma perché lo aiutasse ad affrontare la crisi provocata dal dilagare di discordie e comportamenti non consoni, come la simonìa, all'interno della Chiesa. Nominato vescovo di Ostia e creato cardinale, portò avanti un’opera riformatrice tra i religiosi, il clero e i fedeli al fianco di sei Papi. Morì a Faenza nel 1072.

Altri santi. San Roberto Southwell, sacerdote gesuita e martire (1561-1595); beata Maria Enrichetta Dominici, vergine (1829-1894).

Letture. Romano. Gc 3,13-18; Sal 18; Mc 9,14-29.

Ambrosiano. Sap 15,14-16,3; Sal 67 (68); Mc 10,35-45.

Bizantino. 1Cor 8,8-9,2; Mt 25,31-46.