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Marco. Il prezioso compito di raccontare al mondo chi è veramente Gesù

Matteo Liut martedì 25 aprile 2023
Quale tremendo compito quello di raccontare alle generazioni futuro chi era stato Gesù Cristo. Un impegno che i primi cristiani sentirono come impellente, nel momento in cui la tradizione orale cominciava a mostrare la necessità di essere fissata. E così l’opera degli evangelisti divenne il catalizzatore della costruzione di una comunità capace di attraversare i secoli e guidare la vita di milioni di persone. Il Vangelo di Marco, in particolare, fu scritto proprio per rispondere alla domanda sull’identità di Gesù ed era rivolto probabilmente a fedeli provenienti dal paganesimo. Gesù era il Messia, il Figlio di Dio, e per questo ciò che lui aveva compiuto e annunciato aveva un valore universale da consegnare al futuro. Secondo molti studiosi quello di san Marco fu il primo Vangelo a essere scritto, forse attorno all’anno 65 o al 70 a Roma, anche se l’identità dell’autore non è così certa. La tradizione ci dice Marco sarebbe stato nipote di Barnaba, oltre a essere uno stretto collaboratore sia di san Pietro che di san Paolo. Di origine ebrea, nato forse in Palestina o a Cipro, dopo la morte di Pietro non si hanno più sue notizie. La Chiesa orientale lo identifica con il fondatore della Chiesa di Alessandria d’Egitto, dove sarebbe morto, forse martire, anche se altre fonti parlano di morte naturale. Le sue reliquie, poi, sarebbero giunte a Venezia nell’anno 828. Altri santi. Sant’Aniano, vescovo (I sec.); san Giovanni Piamarta, sacerdote (1841-1913). Letture. Romano. 1Pt 5,5-14; Sal 88; Mc 16,15-20. Ambrosiano. 1Pt 5,5b-14; Sal 88 (89); 2Tm 4,9-18; Lc 10, 1-9. Bizantino. 1Pt 5,6-14; Lc 10,16-21. t.me/santoavvenire