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Il Paradiso senza "io" sarebbe inutile e impensabile

Pier Giorgio Liverani domenica 27 settembre 2015
Lascia piuttosto interdetti leggere su L'Espresso (1 ottobre) che «nell'uomo si nasconde una natura demoniaca». L'affermazione è di Eugenio Scalfari, secondo il quale «la nuova religione» di cui parla Umberto Eco «non si rifà a un Dio», ma al principio di solidarietà, cioè al sentimento che occorre all'uomo per nascondere «l'amore verso se stesso», ovvero l'egoismo, l'«io». Tutto ciò, a quanto pare a Scalfari, accadde «nel giardino dell'Eden» quando Adamo, rimproverato da Dio per il frutto mangiato, scaricò la colpa su Eva. «In quel momento l'io fa la sua comparsa». Insomma più che il peccato sarebbe l'io a condannare l'uomo all'inferno. Da qui la «natura demoniaca» dell'uomo. E la sua salvezza? Il pentimento lo farà «ammettere alla contemplazione beata di Dio, naturalmente perdendo memoria di sé e quindi l'io. Diversamente [i progenitori] Dio non potrebbero contemplarlo». Errore: fu Dio, non Satana, che rese l'uomo responsabile di sé (cioè lo rese «io») quando gli proibì l'albero del bene e del male. Ed è ancora l'io che lo salverà se avrà accettato di unirsi all'«Io» del Figlio di Dio. Un Paradiso senza io sarebbe inutile e impensabile.COMUNISTA DALLE SCARPE ROSSEAveva fatto un certo scalpore (e rivelato scarsa conoscenza della Chiesa e del Credo) Newsweek, diffuso settimanale Usa, che due settimane fa chiedeva in copertina «Is the Pope catholic?», il Papa è cattolico? Era un'evidente provocazione nel tentativo, vano, di mettere Francesco in difficoltà nel suo viaggio verso Cuba e gli Usa. Sull'aereo un giornalista ha ripreso il tema chiedendogli: «Scusi, Papa, lei è comunista?». «Sì, per le scarpe rosse». Alle domande stupide il Pontefice risponde smontandole con una battuta. Mario Giordano,che è un editorialista di Libero, ha però ripetuto l'interrogazione (giovedì 24) sul suo giornale, inventando un dialogo che – lo immagino – ha ritenuto di essere molto spiritoso, mettendo insieme infantili e maliziose invenzioni di parole del Papa: «Credo in Guevara onnipotente, creatore del cielo e della revolucion... E in Obama onnipotente, creatore del cielo e dei radical chic... Non ho adottato come catechismo il libretto rosso di Mao... Osanna nell'alto del Che...» e altre simili stupidità da giornalino scolastico. Chi, invece, si è arrabbiato è Magdi Allam, dal secondo nome (discutibile) di Cristiano. Ecco alcune sue valutazioni su Il Giornale (giovedì 24): «La Chiesa di Roma ha deluso e tradito le aspettative dei cristiani... L'adozione del relativismo religioso con la Dichiarazione Nostra Aetate… La preghiera interreligiosa di Assisi...» (bugia, ciascuno pregava da solo e secondo la sua fede). Chissà che rabbia trattenuta per l'accoglienza del Papa al Congresso americano, nonostante le esplicite non poche "lezioni" alla linea politica degli Usa: in mezz'ora 36 interruzioni di applausi da destra e da sinistra, in media uno ogni 50 secondi.