Rubriche

Il nostro incedere

Giovanni Lindo Ferretti sabato 21 febbraio 2015
Ci si prepara, nella serenità di una dimora finalmente trovata, ritrovata, a mettere in scena SAGA IV. Il debutto avverrà attorno il solstizio d'estate, al Ravenna Festival, perfetto contraltare per un'antica storia che si rigenerò con i Longobardi quando una classicità allo stremo, asserragliata tra paludi inespugnabili, effondeva gli ultimi bagliori di un potere imperiale in mille e mille tessere d'oro e di lapislazzulo. Ad oriente sfilate di dignitari e cortigiani ai piedi del Salvatore vittorioso sulla morte e glorioso nei cieli, ad occidente cripte funerarie in oscure pievi tra crocifissioni e compianti. Ad est l'Agnello assiso sul trono ad ovest branchi di lupi affamati."L'amor che move il sole e l'altre stelle" è il titolo del Ravenna Festival quest'anno. In tanta possibile ricchezza di contenuti e forme il teatro barbarico montano va a collocarsi tra il calar del sole e l'oscurità da cui affiorano le stelle. «In questa incerta ora narrerò di vita e morte, di cavalli, di montagne, della loro incerta sorte».In tempi di globalità conclamata: radice, fedeltà, ritorno, segnano il nostro incedere. «Come sta facendo il sole, giù nel mare, dietro il monte, similmente, a voi, la fronte chino prima di iniziare».