Rubriche

Il giovane Bergoglio è già Francesco

Andrea Fagioli venerdì 9 dicembre 2016
Con il titolo Francesco, il Papa della gente è arrivata in tv (mercoledì e ieri su Canale 5) una miniserie in due puntate che racconta lo straordinario percorso che ha portato Jorge Mario Bergoglio a essere eletto pontefice. La fiction, diretta da Daniele Luchetti, era uscita un anno fa nelle sale in versione cinematografica con il titolo Chiamatemi Francesco. In entrambi i casi la narrazione avviene con un lungo flashback. La vicenda, infatti, inizia con l'arrivo a Roma nel marzo del 2013 dell'arcivescovo di Buenos Aires convocato per il Conclave che dovrà eleggere il successore di Benedetto XVI. Il cardinale Bergoglio viene presentato attraverso una serie di gesti semplici come stendere i panni sulla terrazza che si affaccia su San Pietro. Da qui partono i ricordi, ovvero i fatti mediati dalla memoria, che si materializzano per il telespettatore a partire da quando il giovane Jorge Mario era un ragazzo come gli altri, con tanto di fidanzata, ma ancora incerto sulla propria strada. Tutto cambia quando la vocazione lo porta a entrare nella Compagnia di Gesù. Seguono gli anni della dittatura militare argentina: un'esperienza che metterà alla prova, nel modo più drammatico, la fede e il coraggio di padre Bergoglio e dalla quale uscirà cambiato e pronto a vivere il suo impegno futuro nella costante difesa degli ultimi e degli emarginati. Francesco, il Papa della gente è dunque il racconto di alcune parti di un viaggio umano e spirituale, durato più di mezzo secolo, sullo sfondo di una controverso Paese latinoamericano che offre al regista la possibilità di rintracciare gli aspetti più narrabili di una figura così complessa, importante e amata come quella dell'attuale Pontefice, senza cadere nell'agiografia. Questo fa sì che Bergoglio possa apparire più uomo d'azione che di spiritualità, ma sempre nell'ortodossia dottrinale. Con i frammenti della vita si cerca di dimostrare come questi momenti, insieme a una robusta formazione, siano fondamentali nel determinare gli elementi della personalità, i quali, a loro volta, vengono tratteggiati con lo stesso criterio del frammento, ovvero con una sorta di pennellate. Fatto sta che il Bergoglio papa non è molto diverso dal Bergoglio giovane gesuita, a testimonianza di quanto appunto siano fondamentali le proprie forti convinzioni e le proprie forti esperienze di vita.