il fango e le stelle
2, 7). Bisogna riconoscere che, nonostante l'alito divino che scorre in noi e ci rende non solo viventi ma anche coscienti, molti vogliono rimanere solo fango, materia bruta, carne stolida e pesante. Eppure l'uomo è una creatura che può puntare verso le stelle e non solo perché è in posizione eretta e dominante o perché - come ha fatto - può avventurarsi negli spazi celesti. Egli è destinato a varcare il proprio perimetro, a cercare l'infinito, a trascendere il tempo per penetrare nell'eterno, a incontrare il mistero di Dio dalle cui mani
è uscito, a dialogare con lui. «Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza», ci ammoniva Dante (Inferno XXVI, 119-120). Cerchiamo, allora, nel nostro chinarci quotidiano sulle cose, opera pur necessaria per creature materiali quali siamo, di levare qualche volta di più il capo, cioè la mente, il cuore, lo spirito verso le stelle. Perché «a sua immagine Dio creò l'uomo» (Genesi 1, 27). Dopo le polemiche tra Quirinale e Palazzo Chigi, il capo dello Stato invita governo, Parlamento e magistratura a collaborare e ad «anestetizzare» le polemiche Davanti agli imprenditori del Lazio, il presidente ribadisce anche di «non credere al declino dell'economia italiana». E poi insiste: «I parametri di Maastricht vanno rispettati»