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Daniela Scherrer. Il diploma di Samba e un sogno più grande

AA. VV. sabato 25 giugno 2016
Sui banchi di scuola pavesi, nei giorni scorsi sedeva, tra le migliaia di studenti impegnati negli esami, anche Samba. Viene dal Mali, ha vent'anni e da due è uno dei profughi ospitati presso la parrocchia della Sacra Famiglia. Sorride poco, Samba, ma l'altro giorno ha fatto un'eccezione perché ha concluso gli orali con i complimenti dei professori. Avrà il tanto desiderato e sudato diploma di terza media, dopo un anno di lezioni serali. Le sue giornate sono faticose. Alla mattina – estate e inverno – sveglia alle cinque per raggiungere in bicicletta il mercato cittadino e scaricare centinaia di scatole di scarpe per guadagnare i soldi necessari ad acquistare libri e quaderni. Nel suo Paese era un bravo muratore. Poi alle otto partenza per un corso che gli darà la qualifica di manutentore stradale e la speranza di trovare un lavoro. Nel pomeriggio tempo per studiare e fare i compiti, superando le difficoltà di misurarsi con matematica, scienze, inglese e italiano. Alle sei di sera le lezioni a scuola. E all'imbrunire tanta stanchezza, a volte persino niente cena per il troppo sonno. E ora? Samba sogna di prendere la patente, per avere più possibilità di trovare lavoro. Ma soprattutto aspetta con ansia l'udienza in tribunale, a luglio, in cui si deciderà sul suo permesso di soggiorno dopo le proroghe per motivi di salute. Samba infatti ha avuto un'epatite acuta, che ancora oggi lo costringe a controlli frequenti e a medicine da assumere quotidianamente. Samba ha sorriso solo per un giorno. Poi di nuovo la paura del tribunale, di un «no» che spegnerebbe i suoi sogni.