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Giuseppe dArimatea. Il credente «imperfetto» che si prende cura di Gesù

Matteo Liut mercoledì 31 agosto 2016
Un semplice gesto di pietà che nasconde un percorso spirituale vissuto nel silenzio, forse nel dubbio, nell'indecisione, ma che alla fine ha saputo generare fiducia e fede. San Giuseppe d'Arimatea oggi ci consola con la sua profonda umanità, con il suo essere un personaggio "imperfetto": non appariva tra i discepoli noti di Gesù, ma lo aveva seguito da lontano. Lui ebreo di alto rango, bloccato forse dal suo ruolo sociale, però, secondo quanto racconta gli evangelisti non esitò a raccogliere il corpo del Figlio di Dio. Proprio nel momento in cui Gesù sembrava aver perso ogni battaglia, Giuseppe si fece avanti, ci mise la faccia, si assunse il rischio di essere perseguitato. Forse si sentiva in debito verso colui che aveva fatto nascere una nuova speranza nel suo cuore, senza sapere che quella speranza non era morta ma era destinata a piantare il seme di un mondo nuovo. Altri santi. San Nicodemo (I sec.); san Raimondo Nonnato, religioso (1200-1240).Letture. 1Cor 3,1-9; Sal 32; Lc 4,38-44.Ambrosiano. 1Mac 9,23-31; Sal 25; Lc 7,24b-27.