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Il “Codice” che indaga la vita digitale

Andrea Fagioli giovedì 2 agosto 2018
Stasera su Rai 1 c'è un appuntamento da segnalare, ma non è Don Matteo, che va alla grande anche in replica, bensì il programma che lo segue a ruota intorno alle 23.30. Si tratta di Codice, dedicato alla vita digitale. L'appuntamento è con la seconda puntata, che arriva sull'onda del successo della prima in cui si è parlato di transumanesimo e di postumanesimo. Temi difficili, inquietanti, ma di fondamentale importanza per il futuro dell'umanità. Numerosi gli ospiti in studio con la conduttrice Barbara Carfagna, giornalista del Tg1, che firma Codice con Massimo Cerofolini e Giuseppe Giunta, mentre la regia è di Luca Romani. Altrettanto numerosi i servizi da tutto il mondo: dalla Svezia, alla California a Israele. In alcuni di questi Paesi grazie a un chip impiantato sottopelle si paga la metropolitana, si aprono le porte, si mandano mail. In Spagna c'è chi ha creato un altro senso oltre ai cinque conosciuti. Ma la cosa più preoccupante è il ritorno dell'idea della razza perfetta realizzabile tramite il miglioramento germinale, che ha dei collegamenti spaventosi con l'eugenetica. Per di più c'è chi vorrebbe sostituire la religione con la tecnologia. «Attraverso l'integrazione spinta tra uomo e macchina – afferma il politico transumanista Zoltan Istvan – diventiamo simili agli dei con l'obiettivo dell'immortalità». Molto correttamente, per una saggia replica, a più riprese interviene in studio padre Paolo Benanti, della Pontificia Accademia per la vita. Alla domanda della conduttrice se mai potremo raggiungere l'immortalità, padre Paolo risponde che «la morte è quello che fa di questa vita un qualcosa di unico e per essere veramente quello che vogliamo essere dobbiamo abbracciare anche la morte». Ciò non toglie che si stiano creando dei miti e che persino alcune serie televisive stiano facendo propaganda inavvertita al transumanesimo. Grazie a Codice siamo messi in guardia. In oltre un'ora di trasmissione (sicuramente complessa, ma anche completa) non è stato tralasciato nessuno degli argomenti (sesso compreso) collegati alla possibilità non più remota che possa nascere un nuovo tipo di uomo sempre meno umano. Stasera la seconda delle sei puntate previste per questa stagione ci spiegherà come la tecnologia consenta di creare una vera e propria “fake society”, una società del falso. Ci sarà da fare attenzione.