Rubriche

il clarinetto

Gianfranco Ravasi martedì 31 gennaio 2006
Abbondanza: Condizione provvidenziale che consente di rifiutare l'elemosina al povero. Non è la prima volta che ricorriamo alle pagine ironicamente sulfuree del Dizionario del diavolo dello scrittore americano ottocentesco Ambrose Bierce (ed. Baldini Castoldi Dalai). Un pizzico di cattiveria che serve a sciogliere il velo di glassa dell'ipocrisia può sempre essere giustificato. Così come, in un mondo gretto e serioso o stupido o superficiale, può essere tonificante una spruzzata di ironia. Come, ad esempio, quella che si legge alla voce "Clarinetto" del Dizionario in questione: «Strumento di tortura. Chi lo suona, lo fa mettendosi cotone nelle orecchie. Peggiori del clarinetto ci sono solo due strumenti: due clarinetti». Ma torniamo al tema della nostra citazione. Quante volte si è ripetuta, di fronte a chiese o ad asili e a edifici di accoglienza, la battuta: «Costruito col consiglio dei ricchi e col denaro dei poveri». Essa ha un'anima di verità perché chi è nell'abbondanza si tiene ben saldi i suoi averi, convinto che ad arricchirsi si arriva badando anche al minimo, senza lasciarsi irretire dall'idea che una monetina è poca cosa e quindi ci si può rinunciare senza preoccupazione. Oppure, l'uomo facoltoso ricorre al solenne argomentare che depreca l'elemosina come atto anti-sociale e pietistico, appellando alla necessità di riforme strutturali. E così il povero non riceve neppure quel gesto piccolo e immediato di sostegno. Tale è il comportamento anche delle nazioni benestanti nei confronti dei Paesi in miseria; grandi progetti e declamazioni e poi l'incapacità di ridurre i loro debiti. La voce "diabolica" di Bierce forse è più evangelica di quanto voglia apparire.