Rubriche

I giovani del mondo

Andrea Pedrinelli sabato 20 luglio 2019
Com'è difficile, capire i ragazzi di oggi. I vestiti strappati, quel loro slang "Ciao, zio!", quegli sguardi torvi eppure teneri... Una canzone potrebbe descriverceli, almeno darci spunti per comprenderli. Ma serve una canzone sensibile, di qualcuno che non scordi che tutti siamo stati giovani: scostanti e impauriti, focosi e sensibili, appesi al sogno d'essere davvero amati. Meglio allora forse una canzone scritta al femminile, con la sensibilità di una cantautrice doc, che in Italia si dice poco ma ce ne sono tante. Artiste tipo Mariella Nava, ad esempio. «I giovani del mondo li vedi attraversare il tempo, nei movimenti goffi delle misure larghe, con parole nuove che non sai... Disertano la noia, e in cerca d'esperienze non puoi trovarli dove vuoi... Scrivono sull'aria messaggi ed ironia, per arrivare a ogni verità: al diavolo l'ipocrisia! ... Li senti protestare, e il senso non lo capirai... Da sempre nominati e poi dimenticati, usati e ascoltati mai: nell'unico bisogno, di vita trasparente... Ma sfideranno il vento, cantando una canzone che riconoscerai... E ancora più lontano, per ritrovarsi poi migliori: e più vicini a come siamo noi... I giovani del mondo gridano speranze al cielo nuovo che verrà... Perché hanno bisogno di solamente un sogno: di amore, di amore veramente...».