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Proto e Giacinto. I due fratelli schiavi portatori di libertà

Matteo Liut domenica 11 settembre 2016
Spesso sono le persone "ai margini", coloro che tendiamo a evitare, che ci fanno incontrare Dio e ci fanno conoscere la vita vera. Come accadde per i due schiavi (e forse fratelli) Proto e Giacinto, santi e martiri, che con la loro testimonianza di fede convertirono le loro padrone Eugenia e Bassilla, donando alle due donne la vera libertà. Il racconto pare di origine leggendaria anche se l'esistenza storica di questi due martiri è accertata dai ritrovamenti archeologici a Roma. Denunciati per la loro fede dal fidanzato della loro seconda padrona, furono martirizzati. Vennero sepolti uno accanto all'altro nel cimitero di Bassilla (poi di Sant'Ermete) in un cubicolo che papa Damaso, nel quarto secolo, fece ripulire e che venne alla luce nel 1845.Altri santi. Sant'Elia Speleota, abate (863-960); san Giovanni Gabriele Perboyre, sacerdote vincenziano e martire (1802-1840).Letture. Es 32,7-11.13-14; Sal 50; 1Tm 1,12-17; Lc 15,1-32.Ambrosiano. Is 5,1-7; Sal 79; Gal 2,15-20; Mt 21,28-32.