Rubriche

HO BISOGNO DI TE

Gianfranco Ravasi mercoledì 25 febbraio 2004
Io, il Signore, ho bisogno delle tue mani. Da quando sono salito al cielo, non ho mani per lavorare sulla terra, né piedi per andare in giro, né braccia per abbracciare i bambini. Per questo ho bisogno di te. Con le tue mani vorrei accarezzare i tuoi fratelli, coi tuoi occhi vedere la loro anima, coi tuoi piedi raggiungerli quando sono dispersi" Con la tua compassione voglio guarire chi è stato ferito, con la tua presenza voglio confortare gli afflitti, con le tue preghiere voglio liberare spiriti e cuori inquieti. Qualche anno fa persi una coincidenza all'aeroporto Charles De Gaulle di Parigi. Avevo alcune ore davanti a me e allora mi recai nella cappella. Là, tra i soliti fogli e avvisi liturgici, trovai un'immaginetta con le parole che ora ho tradotto. A distanza di anni, ho infatti ritrovato in un libro quel testo e mi è piaciuto riproporlo a tutti proprio in questa giornata di inizio della quaresima. E' un modo molto semplice per rappresentare il corpo di Cristo che è la Chiesa così come s. Paolo la delinea in pagine teologicamente più essenziali e dense soprattutto nei capitoli 12-14 della Prima Lettera ai Corinzi. Il Cristo glorioso opera nel tempo e nello spazio attraverso le mani, i cuori, le menti, la persona dei cristiani. Siamo, dunque, invitati ora - come era accaduto ai discepoli - ad andare noi per le strade del mondo «a predicare che la gente si converta, a scacciare i demoni, a ungere di olio gli infermi e a guarirli» (Marco 6, 12-13). L'amore di Cristo si irradia attraverso le nostre parole e i nostri atti ed è per questo che dobbiamo essere trasparenti alla grazia divina che opera in noi. Quelli di una certa età come me ricordano il film di Jean Delannoy Dio ha bisogno degli uomini (1950). Persino per essere presente in mezzo a noi con l'eucaristia Cristo ha bisogno della voce e dell'azione di un uomo, il sacerdote.