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Gregorio Magno. Guida salda e forte per la Chiesa dei primi secoli

Matteo Liut venerdì 3 settembre 2021
Uomo fragile agli occhi del mondo, guida salda e forte per la Chiesa dei primi secoli e fondamento prezioso sul quale ancora oggi poggiano molti dei gesti della fede: l'eredità di san Greogorio I, detto Magno, Papa e dottore della Chiesa, vive in molti aspetti della vita ecclesiale odierna. Il suo ministero fu una saggia tessitura tra impegno pastorale, sostegno della missione e cura della liturgia, tre dimensioni che da sempre si compenetrano nell'attività della comunità dei credenti. Era nato attorno al 540 dalla famiglia senatoriale degli Anici; scelto come prefetto di Roma, preferì la vita monastica. Fu Pontefice dal 3 settembre 590, succedendo a Papa Pelagio II, fino al 12 marzo 604: nonostante la salute fragile, seppe amministrare con saggezza e determinazione, impegnandosi anche nella “politica estera”. A lui si deve il nucleo di quello che diventerà il Messale Romano. Non solo: si dedicò anche alla riorganizzazione della liturgia romana, mettendo ordine alle fonti anteriori e redigendo nuovi testi, oltre che promuovendo il canto liturgico che da lui prese il nome di “gregoriano”.
Altri santi. San Crodegango di Seez, vescovo (VIII sec.); beata Brigida di Gesù Morello, religiosa (1610-1679).
Letture. Romano. Col 1,15-20; Sal 99; Lc 5,33-39.
Ambrosiano. 2Mac 12,38-46; Sal 102 (103); Gv 1,35-42.
Bizantino. Gal 4,8-21; Mc 6,45-53.