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Gli stracci

Riccardo Maccioni sabato 13 novembre 2021
Con l'abbassarsi delle temperature alcune città mettono a disposizione spazi, tipo i mezzanini della metro, per chi vive in strada. Mi direte che sono molti, forse persino di più, i Comuni che alzano i muri dell'indifferenza e dell'egoismo, ed è una tragica verità, ma oggi vorrei riflettere su un altro aspetto. L'occasione la regala don Tonino Bello, il vescovo della "Chiesa con il grembiule", che in una celebre preghiera chiede a Maria di rimboccare gli stracci di chi dorme sotto i ponti. Un'immagine meravigliosa nella sua drammaticità. Perché nei racconti di una madre c'è sempre il ricordo del figlio addormentato e l'amore più profondo è quello che si confessa a chi non può sentire e dona carezze all'amato che non è in grado di restituirle. L'immagine della Vergine degli stracci è una consolazione nelle notti in cui fatichi a prendere sonno, specie di sabato, il giorno che la Chiesa dedica alla Madonna. È un piccolo faro nel buio della solitudine quando ti senti addosso tutta la fatica dei giorni sprecati e nelle ossa hai brividi di freddo, forse gli stessi di chi non ha coperte per ripararsi. E allora non ci sono più muri, distanze o frontiere ma solo la coscienza di ciò che siamo tutti e non smetteremo di essere mai. Ricchi, poveri, amatissimi o dimenticati. Comunque, figli.