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Giovanni Battista de Rossi. La luce della “perfezione” nel buio dell'epilessia

Matteo Liut giovedì 23 maggio 2019
Le nostre infermità non sono e non saranno mai un ostacolo sulla via della “perfezione”, perché agli occhi di Dio la perfezione si compie nel momento in cui rispondiamo alla nostra vocazione e impariamo a essere davvero “noi stessi”. Lo testimonia la storia di san Giovanni Battista de' Rossi, la cui esistenza fu segnata – ma non limitata – dall'epilessia. Nato a Voltaggio (Genova) nel 1698, a 13 anni si spostò a Roma per studio, andando a vivere da uno zio sacerdote, canonico a Santa Maria in Cosmedin. In quel periodo si manifestarono i primi sintomi della malattia, che non gli impedì di diventare prete nel 1721. Dedicò il suo ministero alla cura degli studenti, dei poveri e degli emarginati, dando vita alla Pia Unione dei sacerdoti secolari di Santa Galla. Divenne canonico anche lui, ma fu dispensato dall'obbligo del coro per poter continuare a stare in mezzo agli ultimi. Morì il 23 maggio 1764.
Altri santi. Santi Martiri di Cappadocia (303); sant'Eutizio di Norcia, monaco (V-VI sec.).
Letture. At 15,7-21; Sal 95; Gv 15,9-11.
Ambrosiano. At 17,1-15; Sal 113b; Gv 12,37-43.