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Giovanni Battista de Rossi. Accanto agli ultimi nonostante l'epilessia

Matteo Liut domenica 23 maggio 2021
Chi conosce la sofferenza sa cogliere i segni della presenza di Dio, perché impara a vedere nella vita un perpetuo miracolo d'amore, che supera ferite e malattie. È in questa prospettiva che visse san Giovanni Battista de' Rossi, la cui esistenza fu segnata - ma non limitata - dall'epilessia. Nato a Voltaggio (Genova) nel 1698, a 13 anni si spostò a Roma per studio, andando a vivere da uno zio sacerdote, canonico a Santa Maria in Cosmedin e frequentando il liceo dai Gesuiti del Collegio Romano. In quel periodo si manifestarono i primi sintomi della malattia, che non gli impedì di diventare prete nel 1721. Dedicò il suo ministero alla cura degli studenti, dei poveri e degli emarginati, dando vita alla Pia Unione dei sacerdoti secolari di Santa Galla. Fondò anche un ospizio per le donne, dedicato a san Luigi Gonzaga. Divenne canonico anche lui, ma fu dispensato dall'obbligo del coro per poter continuare a stare in mezzo agli ultimi. Morì il 23 maggio 1764.
Altri santi. Santi Martiri di Cappadocia (303); sant'Eutizio di Norcia, monaco (V-VI sec.).
Letture. Pentecoste. Romano. At 2,1-11; Sal 103; Gal 5,16-25; Gv 15,26-27;16,12-15.
Ambrosiano. At 2,1-11; Sal 103 (104); 1Cor 12,1-11; Gv 14,15-20.
Bizantino. At 2,1-11; Gv 7,37-52;8,12.