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Stefano Pasta. Giovani immigrati soli un aiuto per ripartire

AA. VV. giovedì 28 aprile 2016
Il quattordicenne Razak viene dalla Costa d'Avorio: ha una grande passione per l'informatica e le tecnologie. Suleiman, classe 1997, è un ragazzo intelligente e motivato: vuole trovare un lavoro al più presto per mantenere la famiglia che è rimasta in Nigeria. Abdi invece ha solo 17 anni e un sogno ambizioso: diventare medico. Sono minori non accompagnati, ragazzi giunti in Italia senza genitori, che hanno potuto completare il proprio percorso formativo grazie all'alleanza tra Terre des Hommes e la Fondazione Marcegaglia. Per Razak la pagella si avvicina e sta terminando l'anno scolastico di informatica, il secondo ha seguito un corso per tecnico del suono, il terzo si sta preparando per l'ammissione all'università. Un bel riscatto per ragazzi con alle spalle storie complesse: ora sognano di costruirsi una nuova vita e trovare un lavoro.Nel 2015 sono stati otto i ragazzi stranieri che hanno usufruito della prima annualità di “Faro – Borse di studio”. Con le risorse economiche messe loro a disposizione, hanno potuto acquistare i libri di testo e l'attrezzatura didattica, oppure pagare corsi di formazione professionale specifici. Quest'anno il progetto verrà replicato e ampliato ad una ventina di adolescenti: a inizio maggio sarà pubblicato sul sito di Terre des Hommes il regolamento e i criteri per accedere alle borse. Potranno partecipare i minori stranieri non accompagnati residenti nelle comunità di seconda accoglienza, oltre ai neomaggiorenni che stanno completando un percorso in queste strutture; le segnalazioni dovranno giungere dalle comunità di appartenenza.