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Gregorio Magno. Fu monaco, teologo e pastore «grande»

Matteo Liut domenica 3 settembre 2017
Essere "grandi" nella Chiesa significa mettersi al servizio degli ultimi, coltivare con umile tenacia la vita spirituale, saper celebrare il mistero di Dio e vivere in coerenza con la propria fede: proprio per aver vissuto al "governo" della Chiesa queste dimensioni senza sconti san Gregorio I, Papa e dottore della Chiesa, è ricordato come "Magno". La sua opera pastorale, teologica e caritativa ha fornito le fondamenta a una Chiesa capace di dialogare con il proprio tempo in ogni epoca. Era nato attorno al 540 da una famiglia senatoriale; scelto come prefetto di Roma, preferì la vita monastica. Fu Pontefice dal 3 settembre 590 al 12 marzo 604: nonostante la salute fragile, seppe amministrare con saggezza, curando l'azione caritativa e missionaria. A lui si deve il nucleo di quello che diventerà il Messale Romano.
Altri santi. San Crodegango di Seez, vescovo (VIII sec.); beata Brigida di Gesù Morello, religiosa (1610-1679).
Letture. Ger 20,7-9; Sal 62; Rm 12,1-2; Mt 16,21-27.
Ambrosiano. Is 65,13-19; Sal 32; Ef 5,6-14; Lc 9,7-11.