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Fondo clero, in attesa di riscatto

Vittorio Spinelli giovedì 12 febbraio 2009
Le misure anticrisi hanno colpito gli oltre 30mila volontari del servizio civile. I contributi pensionistici, che spettano durante lo svolgimento del servizio, interamente pagati dal "Fondo Nazionale per il servizio civile", sono stati aboliti a partire dal mese scorso. Al posto dei contributi gratuiti, dal 1° gennaio 2009 il servizio può essere riscattato dai singoli volontari, come un qualsiasi altro riscatto. La richiesta è facoltativa ed è ammessa per tutti o parte dei periodi svolti da gennaio 2009 in poi. Il riscatto può essere pagato in unica soluzione oppure fino a 120 rate mensili, esenti dai normali interessi di rateizzazione. Il calcolo è effettuato in base alle norme sulle rendite vitalizie (art. 13 legge 1338/1962), sempre che i periodi del servizio non siano coincidenti con altri periodi già coperti da contribuzione. Il riscatto, secondo il nuovo testo di legge, può essere chiesto avendo la qualità di lavoratori dipendenti o autonomi, già iscritti all'Inps, oppure ad un fondo esclusivo (Inpdap, Stato) o sostitutivo (telefonici, elettrici, giornalisti ecc.) dell'assicurazione generale.
Associazioni religiose. La Caritas, l'Azione cattolica, le Acli, le mille associazioni del mondo religioso, già in prima fila nel suscitare l'interesse dei giovani per il volontariato nel servizio civile, potrebbero risentire gli effetti del nuovo carico previdenziale che certamente non agevola gli interessati. Per la prossima riforma della legge 64/2001 del servizio civile è allo studio la concessione di un bonus per il volontario, di importo consistente così da contrastare l'alta percentuale di abbandoni dei progetti avviati.
Fondo clero. Interessante banco di prova per i diritti dei sacerdoti sarà l'inevitabile circolare dell'Inps sul nuovo riscatto, prossima alla pubblicazione. L'Istituto dovrà indicare se il Fondo di previdenza per il clero è da considerarsi inserito fra le gestioni previdenziali nelle quali poter riscattare il servizio civile volontario, oppure se il Fondo ne è escluso, non essendo espressamente citato dalla legge. Con indubbio danno, in questo caso, per quei volontari poi attirati dalla vocazione sacerdotale ed interessati al riscatto.
Numerose sono le pronunce della magistratura favorevoli a ritenere il Fondo clero, obbligatorio per i sacerdoti, già inserito nel gruppo delle gestioni obbligatorie che accompagnano l'assicurazione generale. In più occasioni l'Inps si è invece mostrato ostinatamente restrittivo sull'argomento, peraltro contravvenendo alla norma del Fondo (art. 27) che recepisce automaticamente tutte le misure pensionistiche di portata generale.
L'ingresso del nuovo riscatto del Fondo Clero non turberebbe gli equilibri finanziari della gestione, barcollante sì ma per altri motivi, essendo a totale e completo carico del volontario. Un'occasione per voltare pagina sui troppi no che hanno finora defraudato gli iscritti al Fondo di molti diritti previdenziali.