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Festival di ogni tipo: la fede come panna?

Gianni Gennari venerdì 6 settembre 2013
“Lupus” personalissimo, forse anche un po' troppo appuntito. Su tutti i giornali annunci di incontri culturali, festival e kermesse di pensiero vario. Ieri qui leggevo opportunamente l'annuncio del "Festival della politica", a Mestre, 4 intensi giorni con nomi di ben 21 autori presenti, da Alvi a Zagrebelsky. A Sarzana c'è stata la X edizione del "Festival della Mente" (30/8-1/9), 38 incontri e 47 interventi sulla creatività, di cui ho letto anche qui su "Avvenire" 25/8, p. 23 quasi intera. Nei prossimi giorni a Modena, Carpi e Sassuolo una vertigine di appuntamenti per il "Festival della Filosofia sull'amare", di cui vedo anche in una grande pagina pubblicitaria ospitata da questa testata dei programmi, innumerevoli e diversissimi, anche per ragazzi, tra libri, giochi e lezioni ad alto livello. Pure a Carrara tre giorni di Festival dedicato all'America Latina. Su "Sette" del "Corsera" (30/8, pp. 22-31) un elenco dei temi e delle opportunità con segnalazioni anche da Pordenone, Como, Pisa, Roma e Seneghe in Sardegna. A Mantova è in corso il "Festival della Letteratura" e qui (29/8, p. 23) ho letto l'anticipazione del bellissimo intervento di Enzo Bianchi, priore di Bose, "La profezia del silenzio". Ci sarebbe altro, tanto, ovviamente ottimo. A Malpelo, però – vizio personalissimo – viene in mente di constatare che ovunque, tra centinaia e centinaia di interventi, quelli di autori noti come cattolici, e impegnati anche come tali, si contano su una sola mano, mentre il resto è non solo del tutto estraneo, liberamente, ma spesso anche esplicitamente e ripetutamente ostile o negativo. Sarò un po' amaro, ma viene in mente una parola recente: «…La fede non è una cosa decorativa, ornamentale, vivere la fede non è decorare la vita con un po' di religione, come se fosse una torta decorata con la panna». L'autore è noto e molto ascoltato. Nessun organizzatore si offenda, ma vale la pena di rileggere e ripensare…