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Fatti «denudati», perle e anche qualche dubbio

Gianni Gennari martedì 30 marzo 2010
Domenica, qui, ho scritto del "Fatto", che presentando «fatti nudi e crudi» li «denudava» di particolari essenziali. Nel caso, per esempio, omettendo di chiarire che la notizia di delitti pedofili è arrivata in Vaticano alla sede lì accusata di omissione di giustizia solo 24 anni dopo i «fatti», e che la severa determinazione di andare avanti nel processo fu resa inutile dalla morte del reo solo 4 mesi dopo. Fatto non meritevole del "Fatto quotidiano": giornalismo pregiudiziale. Altro? Sì. Ieri "Corsera", prima pagina e gran seguito alle pp. 20 e 21, ampia riflessione sul «Ruolo nella Chiesa delle figure femminili». La firma Armando Torno, per qualche aspetto troppo sbrigativo. Forse in pagina non si può aver tutto, ma in compenso sempre ieri, lì, due belle pagine di Alberto Melloni su «Le cinque "perle" di Wojtyla nella memoria della Chiesa». Interessante e puntuale l'elenco delle «perle»: la dichiarazione al Sinodo 1985 che il Vaticano II è stato «la» grazia dello Spirito Santo alla Chiesa del XX secolo; gli incontri con i «fratelli separati», con i «fratelli maggiori» Ebrei e con i fratelli di ogni religione; il mea culpa dell'Anno Santo 2000; l'opposizione alla guerra in Iraq e infine l'ostensione pubblica della propria «via crucis» finale. Perfetto, con un solo dubbio: le due pagine escono, quasi pubblicità, per lanciare un libro in edicola col "Corsera". Sarebbero uscite comunque? Ultimo dubbio: un quotidiano che ieri in prima e parecchie pagine interne insiste nella serrata polemica contro la Chiesa sul tema doloroso e scandaloso della pedofilìa apre la prima con vistosissima citazione di Pierpaolo Pasolini. Proprio opportuna?