Rubriche

Elefanti da caccia e ritardi tra satira e paragoni sballati

Gianni Gennari giovedì 13 febbraio 2020
Lupus, molto personale, tra pachidermi e stranezze. "La Stampa" (8/2, p.16) dà notizia che in Botswana «cacciare elefanti torna legale». Leggi che in quel Paese di elefanti ce ne sono «circa 130.000, la maggior popolazione al mondo »: ragioni diverse, anche in difesa della popolazione che ha a che fare con queste presenze… ingombranti. Fin qui la notizia. Ovvie opposizione e polemiche degli animalisti, con il risultato che in tutto il Paese quest'anno sarà possibile uccidere solo 272 esemplari. Segue stranezza: sempre lì leggo che per la International Union for Conservation of Nature il numero degli elefanti nel mondo è passato «da 415mila a 111mila unità»! Domanda: ma i 130.000 del Botswana si trovano in un altro mondo? Altre stranezze, più o meno innocenti, emergono in pagina varia. Ne ho tra le mani due: una spiacevole ("L'Espresso", 19/1, p. 39) in ritardo pigro: «Le scarpe di Ratzinger finite a Porta Portese», con seguito bassino: «Si sospetta che sia stato Bergoglio a consegnare le celebri babbucce rosse a un rigattiere. L'ennesimo episodio della lotta tra conservatori e rinnovatori»!
Sorridi, sì, ma delle risorse in deficit di una satira che, non avendo argomenti per uscire dal proprio cattivo umore, sempre più spesso continua ad attaccarsi alla religione. Ultima stranezza: su "Libero" (5/2, p. 6) l'intervento di Giorgia Meloni: «La Ue è la nuova Unione sovietica: sfascia le nazioni e nasconde Dio». E lei, per far uscire Dio dal nascondiglio aggiunge che «Giovanni Paolo II era cristiano, patriota e critico nei confronti dell'immigrazione di massa», Domanda: per Meloni c'è forse qualcuno, successore di Giovanni Paolo II, non cristiano, non patriota e a favore dell'immigrazione di massa? Quando si esce dalle proprie competenze si rischia di apparire un'ultima specie di elefante, magari fuggito dal Botswana...