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È antichissimo, ne parlaanche il romano Apicio

Paolo Massobrio, Giorgio Calabrese venerdì 16 dicembre 2005
Il torrone, ha delle origini antichissime che si perdono nei secoli. Nel De Re Coquinaria del famoso Apicio, se ne trova descritto un tipo simile a quello attuale. Il torrone è un dolce tipico natalizio ma ormai ci si è abituati nel nostro Paese a consumarlo tutto l"anno, quasi con la stessa frequenza del periodo festivo.E" un dolce tipico delle zone di Cremona, Benevento, Siena e Alba, ma varietà simili si trovano in tante altre regioni. E" classicamente costituito da ingredienti semplici e genuini, cioè nocciole, miele, zucchero, albume d"uovo e, a seconda dei tipi e delle varie specialità regionali, possiamo trovare anche ingredienti come: il cioccolato, i pistacchi, le mandorle tostate, la frutta candita, gli aromi naturali e forse altro ancora.Un etto di torrone fornisce, purtroppo, tante calorie, cioè 482 kcal e contiene pochissima acqua, un"ottima dose di proteine, un"abbondante quantità di grassi e una grande quantità di zuccheri semplici.Una delle caratteristiche più salutiste è la presenza della buona fibra vegetale, proveniente dalla frutta che cerca di contrastare l"assorbimento di tutti questi grassi e carboidrati presenti.Curiosamente nel torrone riscontriamo la presenza di Calcio e Ferro che sono di aiuto in età menopausale ma anche per quelli che soffrono di leggera anemia; però tali benefici si scontrano con l"alto valore calorico del prodotto. I vari ingredienti, sono apportatori di nutrienti utili alla salute umana,  come ad esempio il miele, molto utile ai bambini che, spesso, hanno bisogno di pronte risposte energetiche e dispongono di un apparato digerente molto delicato. L"inconveniente del torrone è spesso una particolare durezza che non tutti, specie gli anziani, riescono a masticare  e a frantumare completamente, ricordando, però, di non esagerare nella quantità e nella frequenza.