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Giacomo Gambassi. Ecuador, l'altare del Papa diventa una chiesa

AA. VV. domenica 2 agosto 2015
Una struttura semplice, con otto colonne bianche, un tetto in tubi d'acciaio, una copertura gialla a forma di trapezio rovesciato e un'enorme croce azzurra al centro. Poi il palco, anch'esso bianco, con una recinzione ridotta ai minimi termini. È sotto questa “Cattedrale” senza mura, aperta – come papa Francesco vuole sia la Chiesa – che Bergoglio ha presieduto la Messa nella sua tappa a Guayaquil, la seconda città dell'Ecuador nota come la «perla del Pacifico», durante il viaggio apostolico dello scorso luglio in America Latina. Altare, palco e “involucro” che adesso diventeranno una chiesa e non solo uno spazio liturgico provvisorio per accogliere il Pontefice. Come racconta l'agenzia Fides, l'arcidiocesi di Guayaquil ha voluto che l'intera costruzione “papale” si trasformasse nella parrocchia dei due quartieri del «Piano Casa», la zona creata dal governo cinque anni fa nella città che è il maggior centro commerciale del Paese. La nuova chiesa sarà “installata” su un terreno di oltre cinquemila metri quadrati, vicino al gasdotto Monteverde-El Chorrillo che divide l'agglomerato in due aree. Il “trasloco” è già iniziato: l'impresa Klaere Construcciones sta rimuovendo la “Basilica” pontificia per portarla nella sua nuova destinazione. Non prima, però, di aver rafforzato le fondamenta. L'arcidiocesi ha fatto sapere che il tempio conserverà i lineamenti originali. Un modo per mantenere vivo e «a vista» il ricordo della sosta di Francesco in questo angolo del Sud America.