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Ecco l'era del cinghiale «urbano»: chi s'allarma, chi scherza e chi medita

Umberto Folena sabato 25 settembre 2021
Per il momento i cinghiali sono bruni, marroni, nerastri. Non bianchi, come nella canzone-profezia di Franco Battiato. Ma è singolare che il procedere ordinato di cinghialini dietro mamma cinghiale, come scolaretti in gita scolastica, abbia stuzzicato l'appetito di tante firme illustri lo stesso giorno, giovedì scorso (le prossime citazioni sono tutte del 23/9). Vincenzo Bisbiglia (“Fatto”) è preparatissimo e ci spiega che i cinghiali romani sono Sus Scrofa Linnaeus, originari del sudest europeo, e non i meno prolifici Sus Scrofa Italicus. Per «procedere alla rimozione e all'abbattimento dei cinghiali» le competenze rimbalzano tra Comune, Provincia e Regione, e comunque ignoriamo se la “rimozione” debba avvenire con i carroattrezzi o i carri armati. I cinghiali concilieranno? Pur nel disagio e perfino nel dramma, è difficile restare seri. Michele Serra sulla “Repubblica” (titolo: «Siamo cinghiali mica zombi») produce un istruttivo comunicato dell'Unione Cinghiali che rifiutano ogni strumentalizzazione politica: «Siamo maiali selvatici, non fiancheggiatori di questo o quel partito. Ci siamo riprodotti in soprannumero a causa della dabbenaggine di qualche associazione venatoria (...). L'idea era di avere più cinghiali da cacciare, il risultato è che oggi grufoliamo nei rondò urbani». Sulla prima pagina del “Corriere” Massimo Gramellini (titolo: «Elogio del cinghiale»), dopo aver sottolineato l'avanzare «timido ed educato» dei cinghiali romani, conclude con un auspicio: «Non sembrano più nemmeno troppo spaventati dall'uomo, ma forse cambierebbero idea se entrassero in uno studio televisivo. Prima o poi accadrà e allora potrebbero utilmente riciclarsi come ospiti, imponendo uno stile più rigoroso al dibattito». Non poteva mancare, sulla prima della “Stampa”, Mattia Feltri: «Non molti anni fa, avvistando l'ostile ungulato, l'essere umano avrebbe imbracciato la doppietta e fatto fuoco, ora impugna lo smartphone e gira il video». Ci evolviamo. D'altronde, come ricordava Battiato, «Il cinghiale bianco indicava presso i Celti il sapere spirituale, la Conoscenza». Manca poco, sta arrivando.