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Ecco il più grande dream team azzurro

Mauro Berruto mercoledì 13 ottobre 2021
Abbiamo speso fiumi di parole, versato litri di lacrime di commozione, impiegato chilometri quadrati di pagine trasudanti emozioni per raccontare questa indimenticabile stagione dello sport azzurro che ormai dura da un quadrimestre. Il nostro tricolore è salito sui pennoni più alti in un numero seriale di discipline e l'inno di Mameli è stato il vero tormentone dell'estate.
C'è però una delle nostre nazionali che batte tutte le altre, per distacco. Non ce ne vogliano gli azzurri di Mancini, le pallavoliste di Mazzanti, i ragazzi di De Giorgi, i cestisti di Sacchetti e ancora ciclisti, saltatori, velocisti, nuotatori, giocatori e giocatrici di waterpolo o di polo (sì, abbiamo vinto anche in quello con i cavalli!). Ragazze e ragazzi, siete stati tutti fantastici e non smetteremo mai di ringraziarvi per le emozioni che ci avete regalato e per aver contribuito a tenere alto il morale del nostro Paese, fra i più colpiti dalla pandemia nei corpi, nell'economia, nel morale. Se oggi vediamo la luce in fondo al tunnel è anche grazie a voi, al vostro esempio, alla vostra capacità di lottare contro le avversità, contro i pronostici. Avete dimostrato che è possibile essere forti, ma che la vera grandezza sta nell'essere forti quando è difficile, a differenza di tanti che bravi lo sono sì, ma quando è facile. Insomma, ci avete ispirato.
Tuttavia anche voi, campioni e campionesse di tutto in questo incredibile 2021 dello sport azzurro, anche voi campioni e campionesse olimpici e paralimpici vi dovete rispettosamente alzare in piedi per una standing ovation alla Squadra con la S maiuscola, un gruppo compatto di ragazzi che trionfava nella propria disciplina ben prima della pandemia e che, semplicemente, ha continuato a farlo, con una regolarità talmente impressionante che, paradossalmente, rischia di far sì che se ne parli troppo poco.
Invece eccomi qui, a raccontare che domenica a Ferrara, è successo di nuovo! Una partita di basket finita 21-12 contro la Turchia ha riportato questa squadra per l'ennesima volta in cima al podio, sul gradino più alto, il posto che ha imparato a frequentare e dove si sente di casa da quattro anni consecutivi. Come dite? 21-12 è un punteggio un po' basso per una partita di basket? Chiedetelo a loro: i Campioni d'Europa 2017, Campioni del Mondo 2018, Campioni del Mondo 2019 e, da domenica scorsa, campioni d'Europa 2021 (manca il 2020, giusto per le ragioni che conoscete…). Sono loro il vero dream team azzurro, guidato da coach Giuliani Bufacchi. Sono loro i nostri ultimi (in ordine di tempo) e più straordinari eroi sportivi: la nazionale italiana di basket con Sindrome di Down.